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Descrizione estesa
Colonnine e piedritti, a coppie simmetriche, sono disposti alternativamente secondo la modanatura a sguscio ed unificati medianti semplici basi e capitelli, scolpiti a foglie larghe e, solo uno con una testina umana. Nell'archivolto sono presenti quattro serie di cornici degradanti con numerosi fregi a rilievo, tra cui quello a punte di diamante, di derivazione cistercense.
Nelle sue linee generali è molto simile al portale laterale destro del Duomo di Atri, datato 1302 e firmato dallo scultore abruzzese Raimondo del Poggio, tanto che è comunemente attribuita allo stesso la sua realizzazione.
L'artistico portale, a lato del portichetto d'ingresso ed in linea con la navata laterale sinistra, un tempo era ubicato dalla parte del coro, dove è ancora visibile la tompagnatura. Il suo trasferimento è avvenuto in epoca imprecisata; è anche ipotizzabile che ciò sia avvenuto in occasione della trasformazione quattrocentesca della chiesa, sotto il patronato feudale del duca Giulio Antonio Acquaviva, quando si restaurava anche la facciata. Si ignora pure quando tale portale sia stato elevato a dignità di Porta Santa.
Il Palma, nella sua Storia riferisce di "...una porta secondaria di tavole di sambuco a piè della destra minor nave, che chiamano Porta Santa, la quale si dischiude solamente nella sacra, cioè nella festa di 10 Maggio e dell'Ascensione del Signore, dalle sere precedenti..." Visualizza le foto d'epoca
In tali ricorrenze, per solennizzare la fondazione della Chiesa e l'evento miracoloso, ancora oggi si apre la Porta Santa per lasciar passare la Madonna portata in processione (le cosiddette "passate"), con la possibilità di lucrare l'indulgenza plenaria, secondo il privilegio riconosciuto da Papa Gregorio II, poi rinnovato dai successori Bonifacio IX nel 1394 e Martino V nel 1427.